L’ecosistema delle startup italiane sta vivendo un momento di slancio.
Nel primo semestre del 2025, gli investimenti in startup hanno raggiunto 353,4 milioni di euro distribuiti su 99 operazioni di finanziamento, con una crescita del 38,88% rispetto allo stesso periodo del 2024, quando erano stati raccolti 254,5 milioni in 87 round.
Anche il numero di operazioni è aumentato del 13,79%, segno di un rinnovato dinamismo del settore.
A trainare la crescita sono soprattutto i comparti medtech, lavoro/HR tech, biotech, deeptech e fintech, con il medtech in testa per numero di round chiusi.
L’avanzata dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione si riflette anche sulla qualità delle startup finanziate, sempre più orientate all’impatto tecnologico e sociale.
La Lombardia si conferma la regione più attrattiva con il 44,9% dei round, seguita da Toscana, Lazio, Emilia-Romagna e Piemonte.
Questa fotografia, emersa dai dati presentati al SIOS25 Summer del Politecnico di Milano e raccolti nel report That’s Round di StartupItalia, mostra un Paese in cui la spinta all’innovazione è tornata protagonista.
Un segnale chiaro che l’Italia sta rafforzando il proprio ecosistema dell’innovazione, ma per rendere questa crescita strutturale serve un passo ulteriore: collegare le intelligenze in reti stabili e collaborative.
È qui che entra in gioco l’Open Innovation Network.
Il concetto di Open Innovation nasce nel 2003 con il saggio The Era of Open Innovation di Henry Chesbrough, che per primo mise in discussione il modello chiuso tipico della ricerca industriale.
Secondo Chesbrough, “le imprese possono e devono fare ricorso a idee esterne, così come a quelle interne, e accedere con percorsi interni ed esterni ai mercati se vogliono progredire nelle loro competenze tecnologiche.”
Nel 2014 Chesbrough e Marcel Bogers, nel paper Explicating Open Innovation: Clarifying an Emerging Paradigm for Understanding Innovation, definirono con maggiore precisione questo paradigma: l’Open Innovation è un modello di innovazione distribuita che gestisce flussi di conoscenza in entrata e in uscita dai confini organizzativi, con finalità economiche e non economiche, coerenti con il modello di business dell’organizzazione.
In sintesi, l’Open Innovation rompe la barriera tra “interno” ed “esterno”.
Le imprese non innovano più da sole ma costruiscono reti di collaborazione con startup, università, centri di ricerca e altre aziende.
Parallelamente, valorizzano all’esterno i risultati della propria ricerca interna attraverso licenze, spin-off o partnership strategiche.
In un contesto economico segnato da cambiamenti rapidi e da una crescente complessità tecnologica, l’innovazione aperta è diventata un requisito strategico per la competitività.
La ricerca dell’Osservatorio Startup Thinking del Politecnico di Milano conferma che sempre più organizzazioni italiane hanno posto l’Open Innovation al centro delle proprie strategie.
Tra i principali vantaggi emergono:
Sempre secondo l’Osservatorio Startup Thinking 2024, il 64% delle aziende italiane utilizza l’Open Innovation per esplorare nuovi trend tecnologici e il 44% per identificare opportunità di business, confermandone il valore strategico nell’attuale scenario competitivo.
In questo scenario e-Novia agisce come architetto dell’ecosistema dell’innovazione.
Il gruppo non si limita a supportare l’innovazione ma la struttura, mettendo in relazione startup, ricerca e industria in un sistema di valore condiviso.
Il modello di Venture Studio adottato da e-Novia integra due anime complementari:
Ciò che distingue e-Novia è l’integrazione di un ecosistema operativo completo, che fornisce alle startup supportate un team multidisciplinare interno, laboratorio di prototipazione, accesso a investitori e partner industriali, oltre a supporto legale, operativo e di go-to-market.
Questo modello riduce il tempo tra ricerca e impresa e consente alle startup di crescere in modo sostenibile e competitivo.
Attraverso la Physical AI, l’unione di intelligenza artificiale, sensoristica e sistemi meccatronici, e-Novia sviluppa soluzioni che migliorano la produttività industriale, la mobilità, l’energia e i servizi urbani.
Ogni progetto nasce dalla collaborazione con partner accademici e aziendali, seguendo un metodo basato su co-design, validazione tecnologica e sviluppo industriale.
Questo approccio rende e-Novia un punto di riferimento per chi cerca un open innovation network concreto e operativo, dove la tecnologia si trasforma in valore misurabile per il mercato e per la società.
L’efficacia di un open innovation network si misura nella sua capacità di generare impatto reale.
Le partnership tra startup e corporate devono produrre risultati tangibili: nuove imprese, brevetti, filiere tecnologiche.
Un ecosistema dell’innovazione maturo si basa su tre pilastri fondamentali:
Il modello di Venture Studio di e-Novia è costruito su questi principi.
Riduce i tempi di validazione delle tecnologie, accelera la crescita delle startup e offre alle imprese un accesso diretto a innovazioni industrializzabili.
Ogni nuova collaborazione rafforza la rete e alimenta un processo di crescita cumulativa: la ricerca diventa impresa e l’impresa genera nuova ricerca.
Eventi come SMAU rappresentano un momento importante di connessione tra startup, industria e ricerca, ma non l’unico.
SMAU è oggi una piattaforma dove le aziende italiane si incontrano per condividere esperienze e scoprire tecnologie emergenti, promuovendo la cultura dell’innovazione aperta.
Attraverso workshop, percorsi guidati e momenti di networking, favorisce l’incontro tra domanda e offerta di innovazione in un contesto dinamico e collaborativo.
L’11 novembre, Federico Moro, Head of Venture Studio di e-Novia, è stato invitato a partecipare a SMAU in occasione delle giornate dedicate all’Open Innovation e al Venture Building.
La partecipazione ha confermato il ruolo di e-Novia come attore riconosciuto dell’ecosistema dell’innovazione italiano e punto di riferimento nel dialogo tra startup, industria e ricerca.

Ma l’Open Innovation Network non vive solo nei momenti di incontro pubblico.
Si costruisce ogni giorno attraverso collaborazioni strategiche, programmi europei, laboratori congiunti e partnership industriali che nascono da un obiettivo comune: trasformare la conoscenza in valore economico e sociale.
Per e-Novia, SMAU e iniziative simili sono punti di snodo di un lavoro continuo: costruire un ecosistema dell’innovazione italiano in cui ogni attore, pubblico o privato, accademico o imprenditoriale, sia parte di un progetto condiviso di crescita.
Nel modello tradizionale l’innovazione era un processo chiuso confinato nei laboratori aziendali.
Oggi, invece, la complessità delle sfide tecnologiche richiede collaborazione, velocità e contaminazione.
Un open innovation network rappresenta questo cambio di paradigma: la competizione si trasforma in cooperazione e la proprietà intellettuale diventa uno spazio di condivisione.
e-Novia, con il suo ecosistema di imprese e partner, è un esempio concreto di impresa condivisa, dove la crescita è collettiva e il valore nasce dall’integrazione di competenze complementari.
Il suo modello contribuisce a creare un sistema scalabile in cui la ricerca si trasforma in impresa e l’innovazione diventa parte dell’infrastruttura produttiva del Paese.
L’Italia ha le risorse per diventare un laboratorio europeo di innovazione aperta: capitale umano, università di eccellenza, know-how industriale e un ecosistema di startup in crescita.
Il passo decisivo è costruire reti strutturate, capaci di trasformare la collaborazione in valore duraturo.
e-Novia lavora ogni giorno per rendere questa visione realtà: un open innovation network che unisce ricerca scientifica, tecnologia industriale e visione imprenditoriale.
Un sistema dove l’innovazione è condivisa, accessibile e orientata all’impatto.
👉 Scopri come e-Novia promuove un Open Innovation Network che connette startup, industria e ricerca per costruire l’ecosistema italiano dell’innovazione.
1. Cos’è un open innovation network?
È una rete di imprese, startup, università e centri di ricerca che collaborano per sviluppare innovazioni condividendo conoscenze e risorse. Favorisce la contaminazione e accelera il passaggio dalla ricerca all’applicazione industriale.
2. Perché l’Open Innovation è importante per le imprese italiane?
Secondo l’Osservatorio Startup Thinking il 64% delle aziende la utilizza per esplorare nuovi trend tecnologici e il 44% per individuare nuove opportunità di business. Significa maggiore velocità, riduzione dei costi e accesso a competenze avanzate.
3. Qual è il ruolo di e-Novia nell’Open Innovation Network?
e-Novia opera come Venture Studio e società di Consulenza in Innovazione creando sinergie tra startup, industria e ricerca. Fornisce un team multidisciplinare interno, laboratori di prototipazione, accesso a investitori e partner industriali e supporto legale, operativo e di go-to-market.
4. Quali sono i principali vantaggi dell’Open Innovation?
Nuove opportunità di business, riduzione dei rischi e dei costi di R&S, adozione più rapida di tecnologie emergenti, maggiore interazione con l’ecosistema degli innovatori e crescita della competitività.
5. Come si costruisce un ecosistema dell’innovazione efficace?
Attraverso collaborazione stabile, condivisione di risorse e allineamento strategico tra ricerca, impresa e istituzioni. Un open innovation network funziona solo se genera valore misurabile per tutti gli attori coinvolti.